

LA PRODUZIONE DI ARIA
Trattamento dell’aria compressa: il lubrificatore
Tutti i componenti pneumatici sono lubrificati in fase costruttiva con grassi particolarmente “adesivi” che ne
consentono l’impiego in assenza di lubrificazione esterna. In alcune situazioni, ad esempio con alte velocità di
traslazione o con frequenze di movimento elevate potrebbe essere utilizzata una lubrificazione ulteriore.
Quando la si utilizza è opportuno considerare che:
• Se questa è presente non può essere interrotta. Gli oli hanno un effetto detergente e rimuovono i grassi lubrifi-
canti utilizzati in fase di costruzione del componente.
• Per essere certi della compatibilità con le guarnizioni, si deve utilizzare un olio di lubrificazione con le caratteri-
stiche fornite dal costruttore del componente.
• Non bisogna eccedere con il dosaggio, la quantità corretta generalmente varia da 1 a 5 gocce ogni 1000 litri d’aria.
Il
lubrificatore a nebbia
è quel componente che dosa e nebulizza l’olio in modo da sfruttare l’aria come mezzo di
trasporto lungo la linea.
Figura 20
Pos. 1
: l’aria entrando nel lubrificatore passa sia attraverso il restringimento
A
sia sulla parte esterna ad esso.
La pressione in ingresso entra nella tazza
C
contenente l’olio e agendo sulla sua superficie, lo fa risalire nel tubo con-
dotto sino alla cupola nella Pos. 2.
Pos. 2
: la vite a spillo
D
, permette la regolazione della quantità di olio che cade sopra il restringimento.
Pos. 3
: una parte dell’A/C attraversando il restringimento aumenta di velocità generando l’effetto
Venturi
che le con-
sente di aspirare l’olio precedentemente dosato. Quando l’olio entra nel restringimento per effetto dell’impatto con il
flusso dell’aria ad alta velocità si nebulizza, questo gli consente di essere trasportato lungo le tubazioni.
La distanza che percorre l’olio nebulizzato dipende dalla quantità di aria richiesta a valle e dalla conformazione delle
tubazioni. Sono da evitare raccordi a gomito, collettori di distribuzione e tutti quegli elementi che possano creare una
barriera al flusso dell’aria e l’addensamento dell’olio nebulizzato.
Pos. 4
e
5
: il tappo
C
agisce sulla valvola di Pos. 5 che essendo aperta consente la pressurizzazione della tazza di
contenimento dell’olio. Rimuovendo il tappo
C
con l’impianto in funzione, la valvola chiude l’ingresso dell’aria e la pres-
sione presente nella tazza è libera di scaricarsi in atmosfera. In queste condizioni e
con aria nell’impianto
, è possibile
rimuovere la tazza del lubrificatore e provvedere al rabbocco d’olio. Riposizionando il tappo
C
e la tazza il circuito si
rimette in pressione con conseguente ripartenza della lubrificazione.
Pos. 6
: la sfera indicata nell’ingrandimento impedisce all’olio di rientrare nella tazza ogni volta che si interrompe la
richiesta d’aria; la quantità di olio rimasta sopra la sfera e nella tubazione resta disponibile per essere immediatamente
utilizzata con la nuova richiesta di aria.
1
2
3
4
5
6
Una controindicazione della lubrificazione è che l’olio immesso attraverso gli scarichi delle valvole torna in atmosfera
e può contaminare il prodotto in lavorazione o produzione (generi alimentari o farmaceutici) ma anche disperdersi
nell’ambiente di lavoro con possibilità di inspirazione da parte degli operatori.
E’ preferibile non eccedere con la quantità di olio durante la lubrificazione e convogliare gli scarichi delle valvole in
appositi filtri/disoleatori.
Nel caso non fossero date indicazioni sul tipo di olio, utilizzare oli per impianti di lubrificazione che generalmente
rientrano nella classe ISO VG 32. La moderna tecnologia tende comunque a limitare l’impiego dell’olio realizzando
componenti utilizzabili con aria non lubrificata.
Fig. 20
2
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CAMOZZI
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